Nel mese di giugno, il Gran Consiglio ha approvato una legge concernente la promozione degli alloggi che difficilmente merita il suo nome. Invece di adottare misure decise contro l’aumento degli affitti, si è limitato a fornire prestiti inadeguati. I contributi a fondo perso per gli enti costruttori senza scopo di lucro sono stati eliminati dalla maggioranza di destra. Anche a Berna il vento politico si fa più contrario: gli attacchi contro i salari minimi cantonali e contro la SSR mostrano quanto ci sia in gioco in questo momento.
Allo stesso tempo, ci sono successi incoraggianti, come il passo avanti sulla tassazione individuale. E ci stiamo preparando per importanti votazioni future. In questa newsletter trovi tutto l’essenziale in sintesi. Rimani informato – e attivo.
🏔️ Politica nel Cantone
Occasione persa: nessun vero passo in avanti contro la crisi abitativa
Gli alloggi a prezzi accessibili sono merce rara nel nostro Cantone. I prezzi dei terreni – e di conseguenza gli affitti – sono troppo alti. Nella sessione di giugno, il Gran Consiglio avrebbe potuto adottare misure efficaci per creare più abitazioni a prezzi accessibili. Non lo ha fatto. La maggioranza borghese ha ripetuto i dogmi dell’ideologia liberista, ha respinto tutte le proposte del PS e ha perfino eliminato dal poco ambizioso disegno di legge del Governo i contributi a fondo perso per chi vuole costruire senza scopo di lucro.
In breve: la Legge concernente la promozione degli alloggi (LcPrA) approvata dal Gran Consiglio non risolve nessun problema, prevede soltanto prestiti troppo modesti – e quindi inefficaci – per chi vuole costruire senza scopo di lucro.
Per la frazione socialista è chiaro che il Gran Consiglio in realtà non vuole risolvere il problema. Per questo motivo valuteremo ulteriori misure per mantenere il tema nell’agenda politica. Vi terremo aggiornati a breve.
🇨🇭 Il resoconto di Jon da Berna:
Attacchi a salari, media e clima – passi in avanti sulla tassazione
La maggioranza di destra al Consiglio nazionale attacca i salari minimi. PLR, Centro e UDC vogliono annullare a livello federale le regolamentazioni cantonali– contro gli interessi dei lavoratori poveri e contro le decisioni popolari nei Cantoni. Se il Consiglio degli Stati non correggerà la decisione, resterà solo la via del referendum.
Allo stesso tempo, la SSR è sotto pressione. L’iniziativa per il dimezzamento del canone vuole indebolire il servizio pubblico – proprio in un’epoca in cui i media sono già in crisi a causa della digitalizzazione, delle piattaforme e della disinformazione. Invece di rafforzare la SSR, il Parlamento ha persino respinto una proposta di compromesso del PS, che avrebbe alleggerito il carico per le famiglie e le aziende. L’anno prossimo dovremo difendere il servizio pubblico mediatico alle urne.
Un passo in avanti è stato fatto sulla tassazione individuale: dopo lunghe trattative, in Parlamento si è arrivati a una maggioranza a favore di un sistema fiscale più equo. Donne e uomini saranno trattati allo stesso modo, indipendentemente dallo stato civile. Un passo atteso da tempo verso una maggiore parità.
E anche nella lotta al cambiamento climatico non molliamo: l’iniziativa per un fondo climatico prevede investimenti mirati nelle energie rinnovabili, nella biodiversità e nella sicurezza dell’approvvigionamento. Il Consiglio nazionale sottovaluta l’urgenza – ma l’ultima parola spetta al popolo.